8 Novembre 2024
Con la legge di bilancio del 2020 sono stati stanziati 20 milioni di euro in un fondo specifico per il rimborso di test genomici effettuati da pazienti affetti da specifici tipi di tumore della mammella. Più precisamente, il decreto ha reso i test genomici rimborsabili in tutta Italia per le pazienti con tumore del seno in fase iniziale responsivo alle terapie ormonali e negativo per HER2.
L’introduzione dei test genomici e la possibilità di effettuarli gratuitamente grazie al fondo messo a disposizione dallo Stato rappresenta senza dubbio un enorme passo avanti. In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 55.900 nuovi tumori mammari e mediamente una donna su 5 ha le caratteristiche per essere sottoposta ai test. Facendo i conti, si tratta di oltre 10.000 donne per le quali questi test possono significare una terapia più mirata e precisa e in certi casi la possibilità di evitare un lungo e pesante percorso di chemioterapia.
Già nell’ottobre 2022 gli oncologi in Italia hanno lanciato un appello alle autorità chiedendo l’inserimento di questi test nei LEA, i livelli essenziali di assistenza. Anche in base ai risultati di un sondaggio al quale sono stati sottoposti 212 giovani oncologi: il 60 per cento ha dichiarato che questi test andrebbero appunto inseriti nei LEA
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